Gabriele Studer è una delle grandi giovani speranze della scuola d’organo della penisola. Virtuoso, e nello stesso tempo musicista raffinato, lascia sbocciare il suo talento in programmi originali, che mostrano un altro volto dell’organo. Autore abile ed ispirato di trascrizioni, appropria per il suo strumento delle opere inizialmente destinate all’orchestra, e si afferma già come uno dei più appassionati musicisti della sua generazione.

Paris 2008

Gabriele Studer alla fine del concerto ha improvvisato sul tema di un noto corale francese, dimostrando grande padronanza dell’arte dell’improvvisazione. Sembrava di essere alla Cattedrale di Notre-Dame di Parigi ad ascoltare il celebre Pierre Cochereau improvvisare.

Lille 2009

La conoscenza del Maestro Gabriele Studer in occasione del concerto di Pasini a Oulx per Organalia ha fatto nascere una grande amicizia fra i due che ha portato alla partecipazione di Studer al 17° Festival Internazionale di Organo a Cagliari. I contatti sempre più frequenti hanno fatto conoscere a Studer le altre composizioni di Pasini che così ne è diventato il principale esecutore in Italia e all'estero. Per questo ragione Pasini, dopo il concerto tenuto dal Maestro in coppia con il trombettista Marco Bellone a Carcare in provincia di Savona ha ritenuto opportuno comporre il Cantabile n. 51 e a lui dedicarlo.

Enrico Pasini

«Chi sono cosa fanno», a cura di Annamaria Lorefice, su www.gazzettasvizzera.it

Gabriele Studer, da Alba a Notre-Dame Des Neiges, riesce a sorprendere per le sue performance musicali

Anche a Parigi, Gabriele Studer è definito un: «Virtuoso, e nello stesso tempo musicista raffinato capace di mostrare un altro volto dell’organo». Originario di Grafenried (Berna), è nato nel 1982 ad Alba, dove ha studiato organo e composizione organistica al Civico Istituto Musicale “Lodovico Rocca”. È stato allievo della “Schola Cantorum” di Parigi dove ha conseguito il “Diplôme de Virtuosité”, e nel 2008 il “Diplôme de Concert” avec la mention “Très bien”. La sua trascrizione del celebre Schizzo Sinfonico “Nelle Steppe dell’Asia Centrale” di Alexander Borodin è stata pubblicata dalle Edizioni Armelin Musica di Padova. Ricopre l’incarico di organista titolare presso la Chiesa di Cristo Re di Alba. [...] «Dominare le 5 tastiere e le 8000 canne dell’organo di Notre-Dame è una sensazione assolutamente indescrivibile. Senza naturalmente trascurare la magia della Cattedrale...».

Verrei in Svizzera non solo in vacanza, ma per suonare uno dei suoi favolosi organi

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Alba (Piemonte) L’organo di Notre Dame des Neiges alle Alpe d’Huez è uno degli strumenti più particolari esistenti al mondo per la sua forma, una grande mano, ed è appunto detto la “Main de Dieu”: «Ha una timbrica meravigliosa», ci spiega lo svizzero di Alba, Gabriele Studer. Dopo anni di studio, è proprio con questo organo che ha cominciato una prestigiosa carriera di organista-concertista. I critici, tra Francia e Italia, concordano: «... le esecuzioni del maestro Gabriele Studer sono di altissima consistenza artistica».

Come è arrivato a suonare la “Main de Dieu”?

«Cercando su Internet informazioni su questo celebre organo, ho saputo di un masterclass di perfezionamento tenuto proprio da uno dei più grandi organisti viventi».

Chi è?

«Jean-Paul Imbert. Ad un anno di distanza il Maestro Imbert mi ha invitato a diventare suo allievo presso la “Schola Cantorum” di Parigi, una fra le più prestigiose Accademie Musicali nel mondo. Devo a Imbert un grande ringraziamento perché mi ha cresciuto a livello musicale portandomi a raggiungere grandi traguardi».

Per esempio?

«Ho avuto l’onore di esibirmi all’Alpe d’Huez nel 2009 in un grande concerto per organo, e nel 2010 di tenere il concerto per il Festival del Cinema davanti a circa 500 persone venute da tutta Europa. Il repertorio era legato alla musica da film, che ho avuto l’onore di riadattare e trascrivere appositamente per l’organo».
Quali difficoltà d’esecuzione presenta un organo rispetto ad altri strumenti?
«Le difficoltà sono molteplici, perchè oltre alle mani è previsto anche l’uso delle gambe. Quindi è necessario raggiungere un livello di indipendenza nei quattro arti assolutamente perfetto per poter suonare ad alti livelli. Ogni volta che ci si appresta ad eseguire un concerto su un nuovo organo, occorre passare diverse ore per scoprire le sue potenzialità e riuscire a sfruttare tutte le risorse timbriche/ coloristiche che possiede. Solo così si possono offrire agli ascoltatori nuove emozioni». 

Qual è il più bell’organo a canne del mondo?

«Forse non so dire qual è, ma posso sicuramente affermare che l’organo che mi ha dato più emozione suonare, e stato quello della Cattedrale di Notre-Dame di Parigi».

Perché?

«Dominare le sue 5 tastiere e le sue 8000 canne... è una sensazione assolutamente indescrivibile. Senza naturalmente trascurare la magia della Cattedrale, e senza dimenticare che tutti i più grandi organisti del mondo si sono esibiti a Notre-Dame».

Complimenti. Quando ha cominciato a suonare? 

Suonavo durante le funzioni religiose, cosa che faccio tuttora regolarmente. Ascoltando la Toccata e Fuga in Re minore di J. S. Bach mi sono detto che avrei voluto suonarla. Da quel momento ho iniziato a studiare nella scuola di musica della mia città e dopo a Parigi».

Dove terrà i suoi prossimi concerti?

«Nel Duomo di Monza e nei dintorni della mia città. Suonerò con l’Orchestra Sinfonica diretta dal Maestro Paolo Paglia, eccellente direttore e carissimo amico. Alcuni saranno all’estero».

Anche in Svizzera?

«Adoro la Svizzera, uno dei posti più belli e incantati del mondo, e ci vado per trovare i parenti, ma purtroppo non ho ancora avuto il piacere di potervi suonare. Conosco bene il panorama organistico, in tutte le città svizzere sono presenti dei favolosi organi a canne e ci sono tanti posti dove mi piacerebbe suonare, Berna, Ginevra, Zurigo, Verscio... Sogno di tenere un concerto alla Cattedrale di Losanna, perchè due anni fa il Maestro Imbert ha eseguito il mio più complesso lavoro di trascrizione, il celebre Schizzo Sinfonico “Nelle steppe dell’Asia Centrale” di Alexander Borodin. Mi piacerebbe moltissimo suonare anche alla Radio Svizzera, lo farei subito. Il livello musicale - orchestrale è molto alto, quindi sarebbe un grandissimo onore potersi esibire con artisti di tale calibro».

Le piace essere spesso in giro per i concerti?

«Sì. Ad Alba, svolgo un lavoro impiegatizio, perchè è molto difficile vivere di sola musica. Ma suono ogni weekend, spesso senza sosta, a Torino, Parigi, Lille, Cortina d’Ampezzo... Gli svantaggi sono proprio quelli derivanti dalla difficoltà di vivere di sola musica. I vantaggi sono naturalmente personali, perché non c’è nulla di meglio che riuscire a raggiungere i proprio sogni».

Tempo libero ne rimane?

«Poco. Ogni giorno dopo il lavoro devo esercitarmi diverse ore per mantenere il livello raggiunto con tanti sacrifici, anche economici. Però riesco anche ad avere altre passioni, lo sci, il calcio, e soprattutto il nuoto dato che sono anche tecnico federale, dopo averlo insegnato per tanti anni».

Conosce Swissbook? Pensa che le possa essere utile per invitare i nostri connazionali ai suoi concerti?

«Conosco Swissbook, non mi sono ancora iscritto, dovrò provvedere in fretta, e spero che i nostri connazionali possano venirmi a sentire. Magari anche in Svizzera dove vorrei proprio tenere un concerto». Nel frattempo può invitarli a vederla su YouTube... «Certo, al seguente indirizzo è possibile vedere alcuni video di miei concerti tenuti in Italia e all’Estero. http://www.youtube.com/user/jsbach82 . Mentre su Internet c’è il mio sito che presto sarà aggiornato con tutte le ultime novità. Intanto, invio tramite Gazzetta Svizzera, un grande saluto a tutti gli amici svizzeri e anche ai miei parenti svizzeri residenti in Italia».